Lavorazione
Migros si impegna per garantire prodotti di alta qualità, sicuri e realizzati nel rispetto degli standard sociali. Nel 2016 ha ulteriormente sviluppato i propri standard sociali, promuovendone l’applicazione e ottimizzando le proprie ricette.
Per Migros è importante che i propri prodotti vengano realizzati garantendo buone condizioni di lavoro. Per questo richiede ai propri fornitori la conformità agli standard sociali. Per il proprio marchio di tessili richiede a tutti i fornitori il rispetto delle direttive Eco. Per quando riguarda la produzione affidata a M-Industrie, pone particolare attenzione affinché gli alimenti offerti ai clienti contribuiscano a un’alimentazione equilibrata.
Per quanto riguarda gli standard sociali, Migros si ispira ai principi guida dell’ONU per le imprese e i diritti umani, che stabiliscono linee guida per aiutare le aziende a rispettare i diritti umani e le condizioni di lavoro all’interno dell’intera filiera di fornitura. In qualità di membro dell’UN Global Compact, e come membro fondatore della Business Social Compliance Initiative (BSCI), Migros si assume le proprie responsabilità per quanto riguarda il rispetto degli standard sociali.
In base ai principi stabiliti dalla BSCI, Migros richiede a tutti i suoi fornitori e produttori il rispetto dei requisiti sociali minimi previsti dal codice di comportamento BSCI o di requisiti equiparabili. Tale condizione rientra tra i requisiti di base e verrà progressivamente applicata da tutte le aziende del Gruppo Migros. Inoltre, Migros integra nel processo BSCI anche i propri partner commerciali attraverso una valutazione del rischio che prende in considerazione la tipologia della filiera di fornitura, il paese di produzione, il settore o la cifra d’affari.
Uno dei principali requisiti stabiliti dalle linee guida dell’ONU è il dovere professionale rispetto ai diritti umani. Nella vendita al dettaglio affidata alle cooperative questo principio è integrato nei processi aziendali all’interno della strategia per la sostenibilità. Nel 2016 Migros ha analizzato la catena di creazione del valore di diverse materie prime sotto il punto di vista ecologico, economico e sociale. Nelle scelte riguardanti l’assortimento si è tenuto conto dei punti di contatto con i diritti umani rilevati; diversi standard e label sono riusciti ad attutire possibili effetti negativi. Ai principali standard sociali stabiliti dalla BSCI si aggiungono poi anche altri label come UTZ, Max Havelaar o FSC.
Audit BSCI: risultati rispetto alla media del settore
Nel 2016 le aziende del Gruppo Migros hanno svolto in totale 713 audit BSCI (2015: 425), la maggior parte dei quali in India e in Cina. Durante questi audit, 86 aziende (12%) hanno ottenuto un buon risultato, in 526 aziende (74%) sono stati rilevati problemi minori, mentre in 101 aziende (14%) i problemi riscontrati sono risultati più significativi. Queste cifre riflettono la media del settore. Nell’esercizio in esame le aziende sono state per la prima volta valutate in modo diverso, adottando una scala che comprende cinque votazioni diverse dalla A alla E.
Audit BSCI
Risultati degli audit BSCI: Primi audit e audit successivi 1 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
---|---|---|---|---|---|
Buono | 18% | 29% | 15% | 13% | 12% |
Da migliorare | 31% | 29% | 51% | 66% | 74% |
Non raggiunto | 51% | 42% | 34% | 21% | 14% |
Numero di collaboratori | 246 | 206 | 294 | 425 | 713 |
1 Dal 2015 viene utilizzato un nuovo sistema di audit basato sulla versione del 2014 del Codice di condotta BSCI con valutazioni da A a E. I risultati degli audit degli anni 2015 e 2016 sono stati convertiti nel precedente sistema di audit. A e B corrispondono alla valutazione 'Buono', C corrisponde a 'Da migliorare', D ed E invece a 'Non adempiente'.
Nel corso del 2016 numerose fabbriche sono state valute sia attraverso gli audit BSCI, sia mediante controlli interni. In India, ad esempio, gli esperti Migros hanno svolto 37 controlli nelle fabbriche. Oltre agli audit BSCI e ai controlli in fabbrica, Migros ha adottato anche altri standard sociali riconosciuti, come SA8000, Sedex e SIZA, per garantire condizioni di lavoro corrette in tutta la filiera di fornitura.
In totale Migros ha svolto 77 controlli in fabbrica in tutto il mondo. Inoltre, ha fornito un contributo attivo nell’ambito di diversi organi BSCI e gruppi di lavoro, il cui obiettivo era rafforzare l’integrità del sistema di BSCI. In questo modo ha potuto partecipare allo sviluppo di direttive che permettessero di escludere dalla comunità BSCI i membri che non partecipano attivamente. Migros presiede inoltre la rete svizzera dei membri della BSCI.
Nell’esercizio in esame i membri del Consumer Goods Forum (CGF), di cui Migros fa parte, hanno integrato il Global Social Compliance Programme (GSCP) nel lavoro del CGF, dandogli un’importanza strategica, e stabilito i principi fondamentali su cui puntare per porre fine al lavoro forzato nella filiera di fornitura. Nell’applicazione di tali principi è stato quindi fatto riferimento alle indicazioni fornite dal GSCP.
Attraverso l’applicazione della BSCI nei paesi a rischio, Migros ha affrontato attivamente anche il tema del lavoro forzato e minorile. Oggi è piuttosto raro registrare problematiche in entrambi gli ambiti: analizzando tutti gli audit dell’esercizio in esame sono stati rilevati, rispettivamente, sette casi di lavoro forzato e due casi di lavoro minorile. Sette delle nove fabbriche in cui nel 2015 erano stati riscontrati dei problemi a riguardo, e con cui Migros ha continuato a collaborare, nell’esercizio in esame sono riuscite a soddisfare i requisiti. Nella maggior parte dei casi le problematiche riscontrate presso le aziende dei fornitori di Migros riguardano gli orari di lavoro massimi e il sistema di gestione.
Audit BSCI: ripartizione delle violazioni
Audit BSCI: ripartizione delle violazioni per temi | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 1 | 2016 |
---|---|---|---|---|---|
Durata massima del lavoro | 92 | 50 | 65 | 57 | 450 |
Sistema di management | 12 | 8 | 18 | 69 | 360 |
Sicurezza sul lavoro (OHS) | 27 | 50 | 59 | 96 | 176 |
Partenariato sociale | - | - | - | 47 | 88 |
Retribuzione | 82 | 54 | 69 | 51 | 32 |
Requisiti ambientali | 6 | 3 | 7 | 13 | 18 |
Etica aziendale 2 | - | - | - | 7 | 18 |
Lavoro forzato | 8 | 1 | 3 | 3 | 7 |
Discriminazione | 5 | 1 | 2 | 6 | 4 |
Condizioni di lavoro precarie | - | - | - | 2 | 3 |
Lavoro minorile | 3 | 4 | 1 | 5 | 2 |
Giovani lavoratori | 0 | 0 | 0 | 2 | 2 |
Diritto alla libertà di associazione e alla contrattazione collettiva | 3 | 1 | 0 | 3 | 1 |
Capitoli precedenti della versione 2009 | 31 | 31 | 37 | 8 | - |
Numero totale delle violazioni 3 | 269 | 203 | 261 | 369 | 1'161 |
Numero totale di audit svolti presso produttori Migros | 246 | 206 | 294 | 425 | 713 |
1 I dati del 2015 sono stati riportati solo in parte nel rapporto M15, a causa del passaggio al nuovo sistema di audit (versione 2014). I dati riportati nel rapporto corrente sono invece completi e per questo differiscono da quelli pubblicati nell’ultimo rapporto d’esercizio.
2 Gli argomenti dell’audit documentazione, condizioni di lavoro e alloggi e servizi sociali nella versione 2014 non sono più riportati in capitoli separati. I dati dal 2011 al 2014 di questi capitoli sono riportati in
3 Ad ogni audit svolto sono state rilevate diverse infrazioni
Audit BSCI: ripartizione delle violazioni nel 2016 | Numero di violazioni di 2016 | Percentuale rispetto al numero complessivo di violazioni |
---|---|---|
Sistema di management | 360 | 31% |
Partenariato sociale | 88 | 8% |
Retribuzione | 32 | 3% |
Durata massima del lavoro | 450 | 39% |
Sicurezza sul lavoro (OHS) | 176 | 15% |
Lavoro forzato | 7 | 1% |
Requisiti ambientali | 18 | 2% |
Etica aziendale | 18 | 2% |
Altri 1 | 12 | 1% |
Totale | 1'161 | 100% |
1 Comprende i seguenti temi dell’audit BSCI: diritto alla libertà di associazione e alla contrattazione collettiva, discriminazione, lavoro minorile, giovani lavoratori, condizioni di lavoro precarie
Migros si confronta costantemente con i propri stakeholder, tra cui numerose ONG e università. Nel 2016 questi hanno richiamato la sua attenzione sugli abusi attuati nell’ambito della produzione di pentole in Cina. Un esperto dell’ufficio acquisti di Hong Kong e un rappresentante indipendente della BSCI hanno fatto visita alle fabbriche interessante rilevando problemi nella documentazione e in termini di trasparenza dei processi, ad esempio in merito alla corretta registrazione delle ore di lavoro. In collaborazione con la direzione aziendale delle fabbriche sono state quindi definite misure specifiche e nel corso dei prossimi audit si verificherà se sono state applicate correttamente.
Capacity building: formazione e qualifica dei fornitori
Nell’ambito del proprio impegno per lo sviluppo, la vendita al dettaglio affidata alle cooperative aiuta i propri fornitori a rispettare gli standard sociali attraverso corsi di formazione, visite in fabbrica e training. Nel 2016 sono stati svolti 85 workshop. Oltre a questo scambio personale, nell’anno in corso Migros intende testare alcune soluzioni tecniche che potrebbero permettere di informare direttamente i lavoratori su temi rilevanti come sicurezza, tutela della salute e orari di lavoro. In questo modo sarà quindi possibile trasferire loro una serie di conoscenze.
Filiera di fornitura più trasparente
Per verificare le condizioni di lavoro nei luoghi di produzione, Migros deve sapere dove vengono preparati i prodotti. Nella filiera di fornitura sono coinvolti numerosi intermediari commerciali che non sempre vogliono far sapere chi sono i propri produttori, per questo è molto difficile ottenere una trasparenza completa. In più i fornitori cambiano costantemente: ogni anno entrano ed escono dall’elenco numerose aziende. Nel 2016 il Gruppo Migros è riuscito a ridurre al 22.5% (2015: 34.0%) la percentuale delle filiere di fornitura non trasparenti. In totale ha collaborato con 8'702 fornitori, di cui 3'210 (36.9%) avevano loro stessi una filiera di fornitura potenzialmente a rischio.
Si parla di filiere di fornitura potenzialmente a rischio soprattutto quando le sedi di produzione si trovano in paesi a rischio, come India, Cina o Europa dell’est e il processo di produzione richiede molto lavoro manuale. Per stabilire quali sono i paesi a rischio vengono presi come riferimento gli indicatori Worldwide Governance della Banca Mondiale, che prendono in considerazione fattori quali corruzione, stato di diritto e applicazione della legge.
Il marchio Eco, sviluppato da Migros nel 1996, è sinonimo di documentazione e tracciabilità complete in tutte le fasi di produzione dei tessuti e garantisce che non vengano utilizzate sostanze nocive per la salute o per l’ambiente.
Alla fine del 2016 il 74.8% di tutti gli articoli di abbigliamento della vendita al dettaglio affidata alle cooperative erano contrassegnati dal marchio Eco. Nell’ambito delle sue promesse per la sostenibilità, Migros si è posta un obiettivo importante: entro la fine del 2017 tutti i prodotti tessili dei marchi propri dovranno essere prodotti in modo ecologico, socialmente sostenibile e tracciabile, nel rispetto delle direttive stabilite dal marchio Eco.
Al momento non sono stati raggiunti gli obiettivi intermedi fissati, per questo la promessa non può ancora essere considerata mantenuta. Gli ordini dei prodotti tessili vengono effettuati con largo anticipo, quindi possiamo già affermare che l’obiettivo ambizioso che era stato fissato non potrà essere raggiunto nel periodo restante. Nonostante Migros sia un’azienda pionieristica in questo ambito e i requisiti che impone ai propri fornitori siano già oggi superiori a quelli medi del settore, continuerà a promuovere il raggiungimento del suo ambizioso obiettivo. Per questo ha deciso che dal 2018 gli standard internazionali per il settore tessile GOTS, Bluesign, Oeko-Tex Made in Green e IVN Best saranno riconosciuti ed equiparati alle sue direttive. Migros è convinta infatti che in questo modo potrà raggiungere più velocemente i propri obiettivi.
Il rispetto degli standard Eco viene verificato da organi terzi indipendenti su commissione di Migros. Tutti i protagonisti della catena di creazione del valore nel settore tessile sono noti. Lo standard prevede che tutti i passaggi produttivi dal filato fino alla confezione vengano documentati con indicazione dei prodotti chimici impiegati e dei processi produttivi, valutati e controllati per verificare il rispetto dei requisiti stabiliti da Migros. Attraverso la qualificazione dei fornitori su temi come l’uso di sostanze nocive e prodotti chimici, e la formazione dei collaboratori, Migros contribuisce a rafforzare i rapporti coi fornitori e a garantire la tracciabilità.
Migros migliora costantemente i propri prodotti. Insieme ai fornitori porta sul mercato prodotti ottimizzati che contribuiscono a un’alimentazione bilanciata. Inoltre, grazie alle industrie di proprietà, può modificare direttamente le ricette.
Entro la fine del 2018 vuole fare in modo che oltre 150 prodotti contengano meno zucchero, sale e grassi e più fibre alimentari. Dal 2013 sono già state ottimizzate le ricette di 210 prodotti, in particolare piatti pronti, latticini, zuppe e muesli. Quindi, dal momento che l’obiettivo è già stato raggiunto, è possibile affermare che la promessa sia stata soddisfatta in anticipo, già alla fine del 2016.
Grazie a misure volte a favorire la sicurezza degli alimenti (food safety) viene garantito che quest’ultimi siano adatti al consumatore finale e non provochino alcun disturbo alla salute.
Per garantire prodotti alimentari impeccabili, nell’ambito dei controlli di qualità le aziende del Gruppo Migros applicano anche gli standard certificati dall’organizzazione di commercianti e produttori di generi alimentari Global Food Safety Initiative (GFSI). In questo modo la maggior parte dei fornitori terzi di generi alimentari lavorati, siano essi svizzeri o stranieri, così come le imprese di M-Industrie, sono certificati in base a uno standard riconosciuto dalla GFSI.
Sui restanti fornitori, invece, vengono effettuate ispezioni in base al rischio. Gli standard riconosciuti da GFSI e le direttive per le ispezioni di Migros riguardano l’igiene nella produzione e le disposizioni relative alla sicurezza del prodotto volte a garantire la sicurezza degli alimenti. Nel 2016 la percentuale di conformità delle industrie di proprietà è stata del 94.7%, nel settore commerciale del 92.4% e nel settore della vendita al dettaglio affidata alle cooperative del 94.8%.
Migros e i fornitori, inoltre, effettuano controlli sui prodotti anche al momento dell’inserimento e durante la vendita. Swiss Quality Testing Services (SQTS), su incarico di Migros, durante gli autocontrolli verifica anche il rischio degli articoli. Attraverso processi di analisi all’avanguardia SQTS testa i prodotti per verificarne la qualità e la sicurezza e fornisce un giudizio in conformità alle normative di legge in vigore.
Nel 2016 la vendita al dettaglio affidata alle cooperative ha svolto in totale circa 18'800 controlli sui prodotti. Gli prodotti richiamati per problematiche di vario tipo sono stati 29, tra questi del gorgonzola, all’interno del quale la quantità di listeria superava il valore limite, e il marzapane con uva sultanina al rum e cioccolato, perché al suo interno erano presenti componenti derivati dal latte non dichiarati.
Progetti di ricerca per una maggiore sicurezza dei generi alimentari
Oltre ai progetti di ricerca in ambito ecologico, Migros sostiene anche progetti per il miglioramento della sicurezza dei prodotti. Nell’esercizio in esame l’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica (FiBL) ha svolto uno studio volto a individuare le cause che provocano la formazione di alcaloidi tropanici durante la produzione dei cereali.
Un altro progetto ha invece riguardato la ricerca su diversi agenti patogeni. L’obiettivo è ampliare i principi della valutazione e le relative misure per garantire la sicurezza dei generi alimentari di origine animale e vegetale da consumare crudi. Migros attende di ricevere i primi risultati nell’anno in corso.